Profumo. Odore. Bouquet.

Una notte, durante la mia preadolescenza, mi svegliai e rimasi a letto chiedendomi perché sentissi odore di fumo. Mi sedetti sul letto e mi domandai perché nessun altro si fosse svegliato. La mia camera era in mansarda. Mi ricordo che scesi le scale fino al primo piano dove i miei genitori e i miei fratelli ancora dormivamo. L’aria era densa di un’acre puzza di legno e plastica bruciati. Ciononostante continuai a dubitare di me stessa: come potevo essere l’unica ad accorgersene, starò sognando. Bussai sulla porta dei miei genitori, ancora incerta. Bussai più forte, mio padre rispose e io aprii la porta il minimo necessario per dirgli “penso ci sia un incendio”. La velocità con cui mio padre saltò fuori dal letto, scese le scale e (stupidamente) aprì la porta della cucina fu sorprendente. Ma fu solo quando vidi le fiamme danzare sul muro e le nuvole di fumo arancione spargersi sul soffitto che realizzai di dover essere grata di avere un buon olfatto.
L’olfatto è il più raffinato tra i sensi. Amo la sua natura effimera. La maggior parte dei fiori che ho in giardino ha un profumo intenso. Alcune sere d’estate, se siamo fortunati ed il clima è ottimale, l’aria si colma del dolce aroma dei nostri falsi gelsomini. In primavera mi chino per inalare l’inebriante scoppio di profumi che emergono dai capolini dondolanti dei narcisi. Nelle belle giornate di sole prediligo le passeggiate nei boschi delle campanelle blu, che riempiono l’aria del pomeriggio del loro delicato profumo.  Ogni tanto, se siamo fortunati, ci ritroviamo in un prato d’alta montagna in una giornata soleggiata quando il calore del sole incoraggia le piccole orchidee viola scuro a rilasciare il loro dolce, stucchevole odore di cioccolato.
Non è una sorpresa che mi piacciano i profumi, ma sono un’utilizzatrice fedele e poco avventurosa. Come mia madre ho sempre indossato il Chanel N°5 e Miss Dior. La bottiglia di Gianni Versace che primeggia sulla mia piccola collezione ha più di quarant’anni, un regalo di mio padre. Le bottiglie nere satinate sulla sinistra contengono Passion di Paloma Picasso. E’ passato più di un quarto di secolo da quando chiesi al mio futuro marito di portarmi la bottiglia più grande e dei calzini di seta la prima volta che mi venne a trovare negli Stati Uniti. Ci sono poi un paio di regali e sfizi vacanzieri: una bottiglia in plastica di profumo da Luxor, un intruglio miscelato di fronte a me a Gerusalemme. E facendosi strada verso le prime posizioni, superando Hypnotic Poison di Dior – un intruso recente – c’è la nuova bottiglia di Miss Dior che ho comprato per festeggiare il contratto con Hodder & Stoughton.